Cosa è un Sacro Monte e quale visitare nel 2024

Se hai una forte spiritualità, avrai sentito l’espressione Sacro Monte. Questi complessi religiosi sono risalenti al periodo che va dal XV al XIX secolo e arricchiti dalle opere di rinomati maestri che trasportano il visitatore in un viaggio nel tempo pieno di cultura, ma anche di emozioni. Vediamo come è cominciata questa tradizione e concludiamo con un consiglio di un Sacro Monte che non ti aspetti di visitare nel 2024

Origine della tradizione dei Sacri Monti

I Sacri Monti sono una sorta di gioielli architettonici situati sulle cime dei colli, dove la storia sacra prende vita attraverso affreschi e sculture che narrano le gesta di Cristo, la vita di Maria e dei Santi, o i misteri del Rosario. I francescani alla fine del Quattrocento, in Toscana e in Lombardia quasi contemporaneamente, avevano l’abitudine di creare delle riproduzioni di Gerusalemme. Quando si parla di Sacro Monte, quindi, si fa riferimento a questa forma di devozione e di concezione architettonica che Franco Cardini definisce: «un’autentica gloria dell’osservanza francescana». L’ideazione dei “Sacri Monti” o delle “Gerusalemme” sono frutto di «una concezione originale, in cui convergono e s’incontrano topomimesi, evocazione-imitazione simbolica, liturgia delle ‘sacre rappresentazioni’, arte scenografica rinascimentale e sperimentazione utopico-urbanistica». 

Perché si chiama Sacro Monte?

I Sacri Monti sono delle piccole città-santuario costituite da cappelle che, almeno all’origine, riproducevano simbolicamente la struttura e l’ubicazione dei vari luoghi santi che i pellegrini a Gerusalemme erano soliti visitare nelle loro “cerche”, i pellegrinaggi per ottenere le relative indulgenze. Franco Cardini parla di grandi “macchine scenografiche” create come luoghi nei quali «chi non poteva compiere il sospirato pellegrinaggio per ragioni di età, di salute o di condizione economica avrebbe potuto, comunque, accedere in qualche modo all’esperienza spirituale ed emozionale del Santo Viaggio e lucrarne alcune indulgenze». Una sorta di turismo di prossimità dell’antichità, quando spostarsi all’estero era davvero impossibile. Per questa ragione, durante l’epoca della Controriforma, i Sacri Monti si trasformarono in potenti mezzi di comunicazione, capaci di coinvolgere i fedeli nel racconto della storia sacra e di organizzare la loro devozione. Da allora, questi luoghi sono centri di venerazione, ma anche capolavori artistici testimoni del fervore religioso e della maestria dei loro creatori.

Non solo Varallo: il Sacro Monte di San Vivaldo 

Nel corso dei secoli un pubblico più ampio si accorge dei “Sacri Monti” e si comincia a studiarli e a restaurarli in maniera più sistematica, per valorizzare la loro straordinaria simbologia. Ci sono diversi luoghi di culto definiti Sacri Monti in Italia che è possibile visitare. Il più famoso è senza dubbio il Sacro Monte di Varallo, voluto dal frate francescano Bernardino Caimi alla fine del Quattrocento. Ma se ami l’arte e la spiritualità, non puoi fermarti qui. Come dice Franco Cardini nella raccolta La Gerusalemme di San Vivaldo a cura di Pierantonio Piatti e Francesco Salvestrini: «Esempio primitivo e principale di questa nuova forma di arte sacra, di culto e di tradizione devozionale è il convento minorita di San Vivaldo presso Montaione nella Toscana centrale, non lungi da San Gimignano». E noi, saremo di parte indubbiamente, ma non possiamo che essere d’accordo. Per conoscere la bellezza del Sacro Monte di San Vivaldo, vieni a vedere con i tuoi occhi.

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