La chiesa di San Regolo

È la Chiesa più importante di Montaione, la cui facciata e il cui campanile dominano Piazza della Repubblica nel cuore del centro storico. Un tempo dedicata a S. Bartolomeo, nel 1816 venne intitolata a S. Regolo – vescovo e martire di origine africana, Patrono di Montaione – in questo succedendo ad una Pieve più antica posta fuori le mura e oggi perduta. Pur essendo incerto il periodo della prima edificazione, si suppone che la chiesa sia stata costruita intorno al periodo dell’incastellamento di Montaione, avvenuto nei decenni fra XII e XIII secolo. Un’antica tradizione narra che all’annuncio della morte di San Vivaldo, avvenuta nel 1320 nella vicina Selva di Camporena, le campane della Chiesa suonarono spontaneamente e per questo il santo fu seppellito sotto l’altare maggiore, dove rimase fino ai primi del Novecento. Sappiamo inoltre che nel 1369 vi si tenne il Gran Consiglio del Comune che deliberò la sottomissione di Montaione a Firenze.

La chiesa ha subito diversi rifacimenti nel corso dei secoli, i quali ne hanno determinato l’attuale configurazione di chiesa a sala con altare rialzato e copertura a volta a tutto sesto. L’esterno è contraddistinto da massicci contrafforti congiunti da arcate a sostegno della volta, due dei quali incorniciano la facciata. Al centro della facciata è raffigurata in pietra l’ostia raggiante di San Bernardino, mentre alla base del contrafforte di destra si trova la lapide tombale di Francesco Chiarenti, uno dei personaggi illustri di Montaione, scienziato medico e agronomo, accademico dei Georgofili, membro del Triumvirato che governò la Toscana fra 1800 e 1801. Accanto alla facciata si trova il campanile. Anticamente alto 42 braccia fiorentine (un braccio misura circa 58 centimetri), fu demolito e ricostruito nel 1795 nelle forme attuali. Da sempre di proprietà comunale, ha svolto nei secoli la duplice funzione di torre dell’orologio e campanile della chiesa.

L’interno, con le modanature in pietra serena che scandiscono il profilo della volta e delle lunette, si presenta secondo il rifacimento finanziato nella prima metà del XVII secolo da Scipione Ammirato il Giovane, altro illustre montaionese, poeta e diplomatico della corte Medicea, qui sepolto sotto l’altare come ricorda una lapide. L’altare è collocato su una tribuna rialzata, sorretta esternamente dall’arco che collega la chiesa alla canonica. Sulla parete centrale della tribuna si trova un crocifisso ligneo del XIV secolo, mentre la cupola reca un affresco della metà del XIX secolo, raffigurante la “Vergine in gloria tra i Santi Regolo e Bartolomeo”, opera di Cesare Maffei. Sul lato destro della chiesa si trova un altare con uno dei dipinti più importanti conservati a Montaione: la “Madonna del Consiglio”, della fine XIII secolo, attribuita al pittore di ambiente senese Guido di Graziano. Sullo stesso lato, una cappella ospita il fonte battesimale di gusto neoclassico, e un’apertura conduce alla sala della Compagnia, dove si trovano una tavola di Francesco Rosselli con “Vergine in trono con San Regolo e San Giovanni Battista” (1584) ed un quadro raffigurante Tobia e l’angelo (secolo XVII, di area fiamminga).

Chiesa di San Regolo
Piazza della Repubblica, 50050 Montaione FI
43.552921, 10.912901

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