LA Gerusalemme di San Vivaldo

Un luogo unico, che racchiude una singolare sintesi tra storia, arte, spiritualità e natura. La “Gerusalemme” di San Vivaldo, costruita ai primi del XVI sec. ad opera dei Frati Minori di San Francesco, è uno degli esempi più significativi di riproduzione dei luoghi di Terra Santa in Occidente, a scopo di pellegrinaggio sostitutivo.

Per lunghi secoli la tradizione medievale del pellegrinaggio a Gerusalemme restò preclusa dalla caduta della Palestina in mano araba e poi ottomana. Per questo i Francescani, già custodi del Santo Sepolcro e qui insediatisi con un convento, costruirono nel bosco una cittadella di cappelle e tempietti: affinché di vicino e di lontano vi si potesse accorrere e compiere simbolicamente il proprio pellegrinaggio.

L’unicità del Sacro Monte di San Vivaldo rispetto a analoghi complessi italiani e europei è dovuta al suo impianto topografico: gli edifici sono infatti disposti nel bosco secondo un ordine che riproduce in scala la planimetria della Gerusalemme del tempo, seppur diversamente orientata, con una esattezza che altrove non trova l’eguale.

Espressione di una architettura “povera”, ma sostenuta da elementi squisitamente classicheggianti, le cappelle sono dimora di originali gruppi scultorei policromi in terracotta modellata con pittura a freddo, ispirati a episodi della Passione e della vita di Gesù di Nazareth.

Opera di grandi plasticatori fiorentini come Giovanni Della Robbia, Agnolo di Polo, Benedetto Buglioni, e brillantemente integrato da affreschi prospettici, il corpus scultoreo della Gerusalemme di San Vivaldo costituisce uno dei momenti più interessanti della storia delle terrecotte toscane del ‘500.

Le decine di abitanti immobili che popolano le cappelle, con i loro volti scavati, la mimica pronunciata e le vesti policrome, intendevano tradurre con immediatezza il messaggio evangelico, a beneficio del fedele colto e dell’illetterato. E oggi accolgono il visitatore come in un grande teatro sacro, dalla vivida forza espressiva, accompagnandolo in un viaggio di meditazione. Un viaggio attraverso la bellezza di un’arte autenticamente popolare.

L’ideazione del complesso si deve a Fra Tommaso da Firenze. Di questo francescano sappiamo che visse anni a San Vivaldo, ma dopo lunghi soggiorni in Oriente e forse in Terra Santa, e che morì nel 1534. La costruzione del convento, delle cappelle e della chiesa quale oggi ci appare, procedettero quasi di pari passo, e giunsero a conclusione in un tempo relativamente breve, potendo anche contare sul fervore spirituale e l’orgoglio civico delle genti del luogo. All’arrivo dei Francescani alla fine del XV secolo, infatti, era già presente qui l’antica chiesetta di S. Maria in Camporena, sede di un remoto culto locale legato alla figura dell’eremita Vivaldo, di incerta identificazione storica, che la tradizione vuole vissuto tra Due e Trecento e qui morto in solitudine contemplativa nella cavità di un tronco di castagno che aveva eletto a dimora. La piccola “Gerusalemme di Toscana” nasce quindi anche dal seme della devozione legata alla antica tradizione eremitica di questo luogo, così radicata nelle popolazioni dell’intera Valdelsa, le quali accorsero in folla per contribuire alla costruzione delle cappelle. Sembra, al riguardo, che molti furono coloro che si impegnarono nel trasportare a piedi le pietre dal greto del vicino torrente Evola, lungo la salita verso i luoghi in costruzione.

Già nel 1516 (ma 1517 secondo il calendario “stile moderno”) un Breve di Papa Leone X concedeva l’indulgenza a chi si recasse in pellegrinaggio alle 34 cappelle di San Vivaldo, e per secoli la tradizione del pellegrinaggio si è mantenuta viva presso questo luogo santo. La “Gerusalemme” di oggi non coincide del tutto con il progetto originario. Una parte dei locinominati nel Breve pontificio sono andati perduti nel tempo, mentre altri sono stati aggiunti in epoche successive. Le trasformazioni non hanno tuttavia alterato l’impianto complessivo dell’opera e il suo altissimo valore di testimonianza storica, artistica, spirituale e antropologica.

Gerusalemme di San Vivaldo
Via S. Vivaldo, 1, 50050 San Vivaldo FI
43.524313, 10.898291

Il complesso è inserito nel progetto Piccoli e grandi Musei della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze


VISITE, ORARI E BIGLIETTI:

Il complesso monumentale “La Gerusalemme di San Vivaldo” è visitabile secondo i seguenti orari:

Orario invernale
01/11-31/03
Lunedì-Sabato: 14.00 – 17.00
Domenica e festivi: 14.00 – 17.00

Orario estivo
01/04-31/10
Lunedì-Sabato: 15.00 – 19.00
Mercoledì 21.00 – 23.00 (solo 16/06-15/09)
Domenica e festivi: 10.00 – 19.00

La prenotazione è necessaria solo per i gruppi numerosi, per i quali è possibile apertura anche fuori orario
La visita è prenotabile ai seguenti recapiti:
E-mail: turismo@comune.montaione.fi.it
Telefono: 0571 699255 – 205 – 267

MODALITÀ DI VISITA E RELATIVE TARIFFE:

Apertura e visita guidata completa (1ora)
• Biglietto intero € 5.00
• Biglietto ridotto € 4.00

Apertura e visita guidata completa (1ora) + ingresso al Museo Civico di Montaione
• Biglietto intero € 6.00
• Biglietto ridotto € 4.00

Apertura e visita guidata completa (1ora) + ingresso unico al Sistema Museale Empolese Valdelsa (comprende 21 musei)
• Biglietto singolo € 15.00
• Biglietto famiglia € 35.00 (2 adulti + max 3 under 18)

Apertura e visita guidata ridotta (30 min.)
• Biglietto intero € 4.00
• Biglietto ridotto € 3.00

Sola apertura per 1 ora con guida propria (riservato a gruppi di minimo 10 persone)
Biglietto complessivo di € 30.00

Ingresso ridotto
• Ragazzi dai 5 ai 14 anni
• Adulti con più di 65 anni
• Gruppi organizzati con più di 20 persone
• Studenti dai 15 ai 25 anni titolari di CARTA GIOVANI
• Titolari tessera Amici dei Borghi

Ingresso gratuito
• Bambini al di sotto dei 5 anni
• Visite scolastiche delle scuole di Montaione
• Visite scolastiche nell’ambito dei progetti didattici del Mudev
• Visitatori diversamente abili e accompagnatori
• Titolari di carta EDUMUSEI
• Visitatori in rappresentanza istituzionale

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